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Blockchain, rivoluzione in atto. «Può cambiare ogni business»

«È l’anno del passaggio dai proof-of-concept alle implementazioni complete». Marcella Atzori, tra i maggiori esperti internazionali di Blockchain governance, ci spiega i fattori che favoriscono le tecnologie DIstributed Ledger, le applicazioni più promettenti, le implicazioni organizzative e l’importanza della regolamentazione normativa del fenomeno.

Blockchain è sicuramente una delle più importanti “parole magiche” del momento quando si parla di trasformazione digitale. Libri, eventi, giornali e TV ne parlano continuamente. Siamo alla fase della divulgazione di massa, in cui si cerca di spiegare a tutti il significato e i potenziali impatti di una tecnologia molto complessa, ma che può rivoluzionare qualsiasi attività che preveda delle transazioni, influenzando la vita quotidiana di miliardi di persone.

Ogni giorno un’analisi di mercato mette in luce numeri impressionanti sulla diffusione degli investimenti in tecnologie Blockchain. Accenture ha inserito la Blockchain tra i 7 trend tecnologici del 2018. Tra i più recenti c’è un report IDC che prevede per il 2018 una spesa mondiale di 2,1 miliardi di dollari: più del doppio rispetto ai 945 milioni del 2017, con proiezioni di ulteriore crescita media oltre l’80% annuo almeno per altri 3 anni.

Secondo IDC, il 2017 è stato l’anno della sperimentazione di Blockchain nelle imprese, che hanno cercato di approfondirne sia i potenziali benefici che i potenziali rischi per la propria specifica situazione. Ma il 2018 sarà l’anno del passaggio dagli esperimenti limitati (proof-of-concept) alle implementazioni complete. Il settore più attivo è quello finanziario, trainato dalle banche, seguito da distribuzione e servizi (dove gli ambiti più attivi sono retail e servizi professionali), e dal manufacturing.

Cosa Significa Blockchain?

I database utilizzati in un’azienda tipicamente accentrano le informazioni in un unico punto di accesso (e di vulnerabilità). Nel caso della Blockchain, invece, la base dati è distribuita in un insieme di diversi elementi (nodi) di una rete, tutti concatenati tra loro. Ogni record viene memorizzato in modo tale da includere una quota di informazioni che fanno capo ad altri dati già immagazzinati in precedenza. Questa correlazione rende virtualmente impossibile la manomissione senza che questa venga immediatamente messa in evidenza.

La possibilità di affidarsi a una forma di fiducia (trust) distribuito permette alle parti coinvolte in un processo – come la produzione e distribuzione di un prodotto – o in un contratto – come una transazione – l’uso di un sistema che, automaticamente, assicura la legittimità e la correttezza dello svolgimento delle operazioni/attività senza necessità di affidarsi a un’autorità super partes che faccia da garante. Per questo, spesso si accosta al concetto di Blockchain quello di Distributed Ledger,  in antitesi al tradizionale “Centralized Ledger” (Libro Mastro centralizzato) proprio perché la Blockchain elimina il concetto dell’autorità centrale, e la logica di governance si basa su un concetto rivoluzionario di “fiducia distribuita” tra tutti i soggetti.

Dalla gestione degli eventi sportivi alle gift card, in teoria qualsiasi settore può beneficiare dall’applicazione di soluzioni Blockchain. Quelle di cui si parla di più sono nel mondo finanziario, che può essere rivoluzionato da una tecnologia di tracciamento delle transazioni immutabile, non manipolabile, e senza organismi unici di garanzia.

Ma anche nel manufacturing l’impatto sarà alto, e le applicazioni principali saranno tipicamente di supply chain: tracking di processi complessi, compliance, quality origin assurance. Nell’alimentare, per esempio, è possibile creare automatismi che assicurano l’origine di un prodotto, senza che gli operatori di un ente di certificazione debbano compiere controlli puntuali.

fonte www.digital4.biz

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